Annalucia, Maria, Antonietta, Magda, Lello, Francesco, Ferdinando con la sua mamma Marisa, hanno fatto vacanza in un clima familiare tanto da chiamare “casa” il proprio alloggio alla fine di ogni giornata, escursione, gita o attività. L’accoglienza conviviale dell’Hotel Delfa ha messo a proprio agio tutti e ha consentito al gruppo di integrarsi con gli altri ospiti della struttura alberghiera.
Arrivati domenica mattina, abbiamo preso possesso delle stanze, e poi ci siamo ritrovati a bordo piscina dove subito, tra un bagno e l’altro, abbiamo imbastito delle attività laboratoriali e ludiche.
Lunedì siamo andati al mare, presso il Lido Venere, ed è stato emozionante, non solo fare il bagno, ma notare la flora circostante, come il Giglio marino di Paestum e scattare foto al tramontar del sole sull’isola di Capri, visibile in lontananza.
Martedì, ci siamo recati ai Templi, per una visita guidata sul percorso accessibile, con Marco Vasile referente dell’Ufficio Didattico del Parco Archeologico, e nonostante per alcuni di noi, il sito archeologico fosse già conosciuto, è stato bello approfondire il discorso con domande ed interventi di Ferdinando e Francesco, studenti universitari di lettere. Entusiasmante è stato il pomeriggio al Deposito del Museo Archeologico, con la guida Mariajosé Luongo e il Restauratore Pietro Stasi, all’interno del quale abbiamo visto le lastre tombali risalenti al IV° sec. a. c. e suppellettili ritrovati nelle sepolture. È stato un privilegio per noi effettuare questa visita, e ancor di più, entrare nel Laboratorio di Restauro, cosa che viene concessa a pochi eletti, ci ha emozionato ulteriormente. Esaustivo è stato l’ingresso al Museo, immancabile la tappa presso la Tomba del Tuffatore e la visita alla Mostra temporanea “Ritorno al Cilento”, un incontro tra sacro e profano, dove i simboli del prima e dopo si mescolano e le varie epoche s’incontrano.
Mercoledì ci siamo rilassati in piscina e abbiamo fatto delle attività di disegno e pittura sulle impressioni e le emozioni della Giornata ai Templi; ognuno, munito di pennello, ha rappresentato con le tempere i propri momenti significativi realizzando su di un cartellone, un collage delle proprie sensazioni.
Giovedì abbiamo fatto una vera e propria gita a Padula. Per prima cosa ci siamo recati alla Certosa e qui, il prof. Stefano Esposito ci ha fatto da guida, raccontandoci il territorio del Vallo di Diano, della Famiglia “SanSeverino” e del Complesso della Certosa di Padula. Di straordinaria bellezza è la chiesa di San Lorenzo, barocca poco stravagante; lascia senza fiato la cucina con le sue famose “riggiole” gialle e verdi. È stato piacevole consumare il pranzo a sacco nel chiostro con la città di Padula che si ergeva sullo sfondo. Nel pomeriggio ci siamo recati al Battistero di San Giovanni in Fonte, risalente all’anno 527 d.c. (Cassiodoro) e abbiamo trovato ristoro nelle acque della fonte, immergendo i nostri piedi stanchi ma felici.
Venerdì, a bordo piscina abbiamo disegnato insieme, i dettagli della Certosa e del Battistero, fermando su fogli d’album A4 con tempera, gli attimi rilevanti dell’intera giornata. Nel tardo pomeriggio ci siamo preparati e in serata siamo andati ai Templi per assistere allo Spettacolo de “Il Piccolo Principe” rivisitato dall’autore e regista Gaetano Stella, interpretato da Francesco Preziosi, giovanissimo attore e somigliantissimo al protagonista del libro di Antoine de Saint-Exupéry. Unanime il coinvolgimento del pubblico con effetti speciali semplici ma essenziali, proprio a dimostrazione del fatto che “l’Essenziale è invisibile agli occhi”. Il gruppo ha lasciato il Parco Archeologico con addosso una forte emozione, costeggiando il Tempio di Era e di Nettuno che di notte regalano una visione ancor più suggestiva.
Sabato, dopo un tuffo in piscina, abbiamo dipinto le nostre suggestioni in merito allo spettacolo de “Il Piccolo Principe”, i dettagli del racconto sono rimasti impressi e in particolare alcuni simboli incontrati dal bambino quali il pianeta con i tre vulcani dal quale proviene il protagonista, la rosa, il serpente, la volpe, ecc. Molti di loro hanno colto il senso della trama e con creatività ne hanno abbozzato una traccia.
Domenica, con un po’ di tristezza, abbiamo lasciato le stanze che chiamavamo “casa” dispiaciuti che la vacanza fosse già finita, o trascorsa in men che non si dica.
Per tutti i partecipanti, questa vacanza, oltre ad essere stata una straordinaria esperienza sociale e culturale, è stata anche una sorta di tour gastronomico tra mare e monti, un excursus extrasensoriale per le papille gustative poco avvezze a certi sapori.
Durante questo soggiorno, abbiamo dimostrato che con la tecnica dell’auto-mutuo-aiuto, un gruppo di persone disabili può fare vacanza da solo, senza particolari accompagnatori ma con compagni sovventori, a questo proposito, a conclusione di ogni giornata, ognuno di loro ha videotestimoniato il proprio punto di vista sulle #VacanzeAccessibili; concludiamo con una frase di Francesco: “Sono stati bei tempi”.
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Alla prossima!!!
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